Quando dico che la wordmusic ti può spostare di prospettiva, come un ceffone ben assestato che ti fa perdere l'equilibrio per costringerti a ritrovarlo, è perché lo vivo.
Vivo anche svariate altre cose che non ha senso pubblicizzare. Ma questa va raccontata. Troppo importante come strumento valido per tutti.

Nonostante il continuo passaggio di pagine nella mia casa/nella mia testa, non capitava da  parecchio.
E mi mancava.

Poi mi è arrivato tra le mani uno di quei libri che in genere scanso.
Quelli rivelatori, dai toni profetici, quelli che pretendono di condurti all'illuminazione. Mi irritano. Forse  perché io dall'illuminazione sono sempre piuttosto lontana, nonostante gli sforzi.

L'ho letto perché il suo autore, che me l'ha dato in dono, sapeva bene cosa stava facendo quando me l'ha consegnato. Deve aver fatto molta strada per aver scritto righe così.
Come spesso capita a testi di questo timbro, il valore letterario non è il dato rilevante.
Se c'è autenticità, lo senti. E se ti parla al momento giusto, lì dentro c'è della wordmusic per te.

La wordmusic è quella musica delle parole che ti racconta chi sei,
a che punto sei della tua storia... ripeto da anni.
E oggi a me/di me racconta questo

"Bene: avete scelto le esperienze. 
Ora scegliete la scelta delle esperienze. 
Ora fate esperienza della scelta."


Non c'è molto di più a tenermi, in questo libro. Ma c'era dentro la musica delle parole di questa primavera 2012... e vederti lì, fotografata in due righe, ha un valore inestimabile.
Questa volta la wordmusic non mi ha davvero spostata, non è stato un vero e proprio ceffone: è stata carezza,
mi ha fatto vedere che mi ero già spostata da sola.

Per questo, grazie caro autore. Sono certa avrai raggiunto altri Natan sgangherati come me.



Stefano Biavaschi - Il profeta del vento