gennaio 2012

Non ho avuto alcuna voglia di parlare per lungo sospeso interminabile tempo.

Pensieri tanti, troppi. Da tenere cautamente a bada.

Parole condivise pochissime.

Nel silenzio suonava la mia wordmusic di ogni giorno. Batteva il ritmo, lo domava, lo addolciva, lo rendeva più robusto quando perdeva vigore.

Poi, a un certo punto, la voglia di raccontare mi è tornata.

Me l’hanno fatta tornare le persone che ho incontrato per lavoro qualche giorno fa.


Entro in aula poco prima delle 9 e c’è un soffio di attesa nell’aria. Poi l’attesa si fa attenzione e stupore e partecipazione ed esperienze di vita che si incrociano. Straordinario direttore d’orchestra Gianluca Teppati, fondatore di oomm (www.oomm.it), che guida un gruppo aziendale in un viaggio dal titolo Il risveglio del cuore in azienda.

Il viaggio si fa entusiasmante.

L’azienda si occupa di ricambi d’auto. Per la prima volta mi trovo a un tavolo che non ha niente a che fare con i media, l’editoria, la produzione creativa.

E resto incantata.

Incantata dalla voglia di capire, di migliorarsi, di giocare e ridere che sento attraversare quell’aula. Dall’intelligenza dei miei compagni di avventura nel superare le proprie resistenze, dalla passione che mettono - silenziosa e morbida per alcuni, incandescente e dolorosa per altri - nel loro mestiere quotidiano, e nelle cose semplici della vita. Quelle vere. I figli, le sveglie all’alba di ogni mattina per arrivare in azienda, i rapporti con i colleghi, la dieta da seguire, un allenamento in montagna per sentir vibrare corpo e mente, un ragazzino russo cui offrire ospitalità per sei mesi, un corso di lettura da incastrare tra la famiglia e le lunghe ore di lavoro che si ripetono all’infinito.


Mi è risalita dalla memoria la musica delle parole di Hemingway ne Il vecchio e il mare, quella che mi ha sempre parlato di tenacia, di non mollare mai, di esercizio della volontà. Di armonia da trovare tra le burrasche e le risacche che ci investono tutti.

“Raccolse tutto il dolore e ciò che gli restava della sua forza e dell’orgoglio da tanto tempo sopito e lo pose contro l’agonia del pesce e il pesce si accostò al suo fianco e nuotò con garbo sfiorando quasi col rostro il fasciame della barca e si avviò ad oltrepassarla, lungo, profondo, largo, argenteo e striato di viola e interminabile nell’acqua”.

Musica di ferrea morbidezza. Provo un rispetto assoluto.


Ho imparato più in due giornate così che in tanti pirotecnici brain storming con brillantoni intellettualoidi assatanati di protagonismo. Ho imparato più da Gianluca - dai nostri compagni di viaggio, dal loro appassionato direttore del personale - che da tanti presuntuosi docenti che ho avuto.

Ho sentito l’utilità di quello spazio d’incontro. Il suo avere un senso.

Grazie.


Ora parto per l’India. Mi muovo verso un altro spazio, un altro modo di vivere il tempo. Un’altra energia.

Poi torno e la porto con me.

Nuova wordmusic da condividere con tutti voi.



www.oomm.it

Il vecchio e il mare – Ernest Hemingway